Nella notte tra febbraio e marzo è morta Rossella Panarese. Dal 2003 curava e conduceva Radio3 Scienza, programma quotidiano di divulgazione scientifica, che lei stessa aveva contribuito a far nascere. Ma già da prima Rossella Panarese era una colonna portante di Radio3, il terzo canale radio della Rai.
Non spetta certo a me spiegare la grandezza e l’importanza di questa donna e il vuoto che lascia. …
Ho iniziato a leggere Qualcosa, là fuori nel 2017 ma l’ho mollato piuttosto in fretta. Qualche mese prima avevo iniziato ad approfondire il tema del cambiamento climatico. Non che in precedenza ne sapessi nulla, ma è solo verso la fine del 2016 che ho cominciato a leggere libri e articoli su questa faccenda della terra che si riscalda.
Confesso che il mio interesse, in quel periodo, era soprattutto volto a rispondere a questa domanda:
Ma quanto è brutta, la situazione?
Quando ho capito che Qualcosa là fuori è ambientato verso la fine di questo secolo, mi ci sono lanciato proprio…
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La grande cecità. Il cambiamento climatico e l’impensabile, di Amitav Ghosh
«Immagina. Puoi», diceva George Clooney nella pubblicità di una compagnia telematica di qualche anno fa. Ma di fronte a un particolare problema, estremamente concreto, neppure le migliori narratrici e i migliori narratori riescono a immaginare granché.
«Basta scorrere le pagine delle più autorevoli riviste letterarie in lingua inglese […] Quando il tema del cambiamento climatico fa capolino in queste pubblicazioni, si tratta quasi sempre di saggistica; difficile che in tale orizzonte compaiano romanzi e racconti».
La letteratura non riesce a parlare di quella…
Jonathan Franzen ha deciso che quella per il clima era una battaglia in cui si vinceva o si perdeva, come una partita di pallacanestro. Bisogna usare il passato perché, nella visione di Franzen, quella partita si è già giocata, ed è stata persa. Questa, a mio avviso, è la prima debolezza del pamphlet E se smettessimo di fingere? pubblicato in Italia da Einaudi.
La mia prima sensazione è che Franzen ragioni come quegli ambientalisti che pure critica. Se la prende infatti con chi dice che abbiamo ancora dieci anni — o quel che è — per salvare il pianeta, perché…
Evocare, far immaginare qualcosa con ricchezza di dettagli, è una capacità straordinaria. Ce l’hanno le persone che sanno narrare, e io le invidio molto. Qualche giorno fa mi sono imbattuto in una di queste persone. Non ne conosco il nome, so solo che di mestiere faceva la guida in un museo.
In questo periodo, con alcuni colleghi, stiamo realizzando una escape room digitale. Non è la prima in cui ci cimentiamo, ne abbiamo già fatte altre, perché sono delle opportunità per allenarsi a fare squadra e a risolvere problemi insieme, nonostante la distanza fisica. …
Può darsi che sia ora di smetterla di parlare di cambiamento climatico. Nel senso che, forse, discutere di parti di CO2 nell’aria, di temperatura, in salita, di acidità degli oceani, ha un limite: le vedono in pochi, queste cose. …
Credo che trovare l’equilibrio tra l’apertura al dialogo e la giustificazione di posizioni non condivise sia molto difficile. Me lo conferma il leggere che, anche quest’anno, ENI è sponsor del Festival della Letteratura di Mantova. Non uno sponsor minore visto che, nell’elenco dei sostenitori, l’Ente Nazionale Idrocarburi compare per primo, seguito da Marcegaglia, Gruppo Tea e Intesa San Paolo. Nell’edizione del 2020 ENI ha organizzato anche uno specifico evento — avvenuto ieri, 13 settembre — con relatori di tutto rispetto.
Non sono così naive da pensare che operare nel mondo della letteratura implichi l’essere in prima linea contro l’emergenza climatica…
Quanti chilometri all’anno fai in auto? Quante volte alla settimana mangi la carne? Quante tazzine di caffè mandi giù, ogni giorno? E vogliamo parlare di quante docce — o peggio, bagni — fai e con frequenza? Di come scegli le cose ai supermercati — peraltro: perché vai nei supermercati e non nei mercati biologici? — di quanti rifiuti produci e quanto bene li ricicli?
In sintesi la domanda è una: qual è il tuo personale contributo allo sfascio del pianeta in cui viviamo? Una domanda che sembra centrale, vista l’emergenza climatica in cui viviamo.
E invece è una domanda senza…
Fuga dai social
Un libro che, dopo averlo letto, mi spinge a cambiare i miei comportamenti, mi sembra un libro importante. E in effetti, la prima cosa che ho fatto dopo avere letto Come i social hanno ucciso la comunicazione è stato quello di mollare i social. In ciò sono stato agevolato dal fatto che, quando l’ho terminato, iniziavano due settimane di vacanze al mare. In ogni caso non è poi così vero: ho continuato a frequentare Goodreads, Linkedin e Medium (dopo le vacanze). …
Tornare alla normalità o costruire una nuova normalità? È un dibattito che va molto forte, di questi tempi. Sento molte più voci in favore della seconda scelta, cioè del costruire una normalità nuova, diversa da quella che conoscevamo prima del febbraio scorso. Si tratta di voci che trovo ben argomentate e convincenti.
In realtà penso sia utile toglierci dai piedi, una volta per tutte, il concetto di normale.
Non ce ne facciamo molto, della normalità, né di quella di prima, né di quella futura (ammesso che sia realizzabile).
Ammetto che nei confronti della normalità ho una certa diffidenza. ‘Normale’ è…
Sono un fisico dirottato. In passato tanto nonprofit, oggi formazione e radio. La mia casa, in rete, è www.diffrazioni.it